Il sake è una famosissima bevanda giapponese, spesso servita calda a fine dei pasti come ottimo digestivo, molto comune nel paese del Sol levante e estremamente alla moda in tutto il mondo. Sake in giapponese vuol dire liquore, ma è utilizzata e conosciuta per indicare la bevanda nata dalla fermentazione del riso.
Per risalire alle sue origini, dobbiamo andare circa 2000 anni indietro nell'antica Cina. In passato il sake era chiamato kuchicami, che vuol dire "masticato in bocca". Infatti la fermentazione avveniva grazie alla saliva, che grazie ad alcuni suoi enzimi ha il potere di saccarificare il tutto, amalgata tramite la masticazione ai diversi cereali utilizzati, riso in particolare. L'amalgamato veniva successivamente sputato in un tino e mescolato poi a del grano appena cotto per una naturale fermentazione. Poiché lo sputo risultato della masticazione non era molto "piacevole" alla vista, veniva praticato da sacerdotesse, per la creazione di questa particolare bevanda molto utilizzata nei riti religiosi shintoisti, e giovani ragazze vergini, quest'ultime sfruttate dalle famiglie più ricche e benestanti.
Con la nascita della coltivazione in umido la produzione di sake andò man mano modificandosi, anche perché non poteva più fare affidamento sulle povere vergini e sacerdotesse anche per via della crescita esponenziale della popolarità di questa bevanda.
Nel 1907, dopo quasi 2000 anni, si tenne il primo concorso di degustazione del sake, per sottolineare l'importanza e la popolarità di questo liquore, ormai prodotto in grandissimi volumi e con tecniche sempre più raffinate. Vi sono infatti svariate tipologie di sake, ottenuto da altrettante tipologie di riso.
Il riso deve inizialmente superare un test di qualità dove verrà lucidato per rimuoverne la crusca, fase durante la quale il chicco non dovrà rompersi. Fondamentale è poi l'acqua utilizzata, che dev'essere purissima e assente da ferro, poiché utilizzata nella fermentazione e poi successivamente nella diluizione. Il riso verrà lavato prima da questa acqua e poi bollito. Una volta cotto, inizierà la sua fase di fermentazione su 2 fasi: nella prima fase il riso verrà ricoperto di Aspergillus Orzae e rimarrà a fermentare per circa una settimana, tempo necessario per evitare la maltazione. Successivamente il riso verrà unito ad acqua e saccaromiceti per la fermentazione finale, che durerà circa 1 mese, dove il composto verrà sottoposto a diverse fasi di fermentazione a diverse temperature.
In Europa il sake è più conosciuta come bevanda da servire calda a fine pasto come digestivo, ma il Giappone i diversi sake possono essere serviti in moltissimi modi, sia caldi che freddi e anche in deliziosi cocktail.
È se è vero che ogni cosa fantastica nasce dall'amore di una donna, fatevi coccolare da questo fenomenale liquore giapponese!