Una storia antica, quella di uno tra gli alimenti più amati del mondo. Diffuso in Africa, in Asia e nelle Americhe, vanta proprietà eccezionali, per il corpo e per la mente.
Tutto nasce dai semi. È da quelli più pregiati che viene estratto il cibo degli dei. Certo non si contano gli alimenti che sono stati definiti con queste parole, ma per il cacao è diverso. Theobroma cacao: il nome scientifico della pianta – diffusa oggi in Africa, India occidentale, nelle zone tropicali delle Americhe e nel lontano Oriente - vuol dire proprio questo (dal greco theos = dio e broma = nutrimento).
E il motivo forse c’è: probabilmente non tanto per la sua rarità quanto per le doti estatiche e le proprietà eccitanti, quelle che ne hanno ispirato leggende e miti. Quelle che, tra l’altro, ne motivarono la diffusione ancor prima che approdasse in Europa. Secondo gli storici il cacao, infatti, era già ben diffuso intorno al 1520 tra i conquistadores spagnoli in Messico, i quali divennero presto avvezzi alla potente bevanda scura prodotta con i semi del cacao e venerata dalla società azteca, che di lì a poco avrebbero decimato. La gustavano la sera tardi, gli spagnoli, secondo il cerimoniale locale, servita da mogli, concubine e schiavi autoctoni. Date le circostanze, è facile immaginare come le dicerie sulle proprietà afrodisiache del cacao fossero già allora ben note.
Oggi la scienza non ha fatto che confermare: Adam Drewnowski, ricercatore dell’università del Michigan (Usa), ha studiato a lungo il modo in cui il cioccolato può stimolare nel cervello la produzione di oppioidi, sostanze responsabili di sensazioni di leggera euforia. Il cacao è veramente, come vuole il luogo comune, un antidepressivo naturale: attenua le sensazioni dolorose ed esalta quelle di benessere. Proprietà benefiche, quindi, che nascono già con il frutto, la cabosse, che contiene i pregiati semi. Quando è maturo e la sua buccia è dura come cuoio, al suo interno trovano spazio fino a 40 semi, comunemente chiamate fave, sottoposte a fermentazione, essiccazione, torrefazione e raffinazione. Il tutto secondo precise procedure tradizionali che hanno lo scopo di mantenere intatte le qualità di questo alimento.